Tavoletta per il sistema Braille
pubblicato da CAVALIERE Maria Emilia (A012 - Discipline letterarie negli istituti di ist 03/03/2020 19:50:19
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Resoconto di un'esperienza con l'UICI di Potenza In occasione del centenario della fondazione dell’UICI (Unione italiana ciechi e ipovedenti) la sezione di Potenza, il 21 febbraio, ha organizzato presso l’aula magna della nostra scuola la tredicesima giornata nazionale del Braille. In rappresentanza della sezione di Potenza sono intervenuti il presidente del Consiglio Regionale Angelo Camodeca e il Presidente del Consiglio Provinciale Luciano Florio.
Il primo ad intervenire, dopo i saluti del Ds prof. Domenico Gravante e della prof.ssa Maria Sara Coriglione-referente del progetto Service Learning, è stato il presidente del Consiglio Regionale che ha spiegato quanto sia importante l’azione congiunta dei privati e degli enti pubblici per rendere più agevole la vita dei ciechi e degli ipovedenti sia in Basilicata che su tutto il territorio nazionale. Ha poi fatto mostrare un video per istruire i vedenti sui comportamenti volti ad aiutare le persone con minorazione visiva senza metterli a disagio ma rispettando le loro esigenze e la loro dignità. Dal video abbiamo appreso quale sia il miglior atteggiamento da tenere nei confronti di una persona cieca o ipovedente che deve attraversare la strada, confrontarsi con la corrispondenza, salire in macchia, muoversi in spazi chiusi. Il presidente del Consiglio Provinciale è intervenuto subito dopo ricordando a tutti i progressi che le persone cieche hanno fatto nel tempo grazie ad una sempre maggiore inclusione sociale, benché debbano essere ancora fatti numerosi passi avanti in questa direzione.
Sicuramente un primo strumento di inclusione dei ciechi e degli ipovedenti è stata l’invenzione del sistema di scrittura Braille che risale al 1829 e che porta il nome del suo ideatore: Louis Braille, un giovane di Parigi, che, cieco dall’età di tre anni, lo mise a punto all’età di venti. Di questo semplice ma formidabile sistema ci ha parlato un altro membro dell’associazione, il quale ci ha dimostrato come si compone questo codice di scrittura basato sui puntini a rilievo e quanto sia importante per l’accesso autonomo dei ciechi al patrimonio culturale.
Alcuni compagni, affascinati dal Braille, hanno chiesto se tutti i libri esistenti sono trasposti in Braille e dunque accessibili a ciechi e ipovedenti e se questo sistema ha davvero eliminato le barriere tra chi vede e chi non può vedere. Il Presidente Camodeca, cieco dalla nascita, ci ha spiegato che in realtà i libri in Braille sono molto più voluminosi tanto che per trascrivere i Promessi Sposi occorrono addirittura sette volumi. Per fortuna oggi esistono tecnologie assistive come il display braille che permette di leggere, scorrendo con i polpastrelli sulla tastiera braille, tutti i testi contenuti in una scheda da inserire nel computer. Altro strumento di accesso alla cultura è l’audiolibro che consente di leggere tramite gli occhi e la voce di un donatore.
Tuttavia ci sono cose che una persona cieca non potrà mai fare come vedere i colori, incantarsi davanti ad un tramonto o ad un bel paesaggio. Queste rivelazioni ci hanno colpito molto, ma ci ha anche colpito il racconto che il Presidente Camodeca ha fatto della sua infanzia quando accompagnava i suoi amici a giocare a calcio, ma, non potendo partecipare, anziché scoraggiarsi aspettava a bordo campo pensando a come avrebbe potuto rendere migliore la vita di chi è cieco come lui.
Dopo questo incontro con i rappresentanti dell’UICI di Potenza, il 27 febbraio ci siamo recati al Teatro Stabile per partecipare a diverse attività organizzate in occasione del centenario dell’UICI.
Abbiamo preso parte ad una lettura al buio, abbiamo provato a scrivere il braille con il punteruolo rendendoci conto di quanto scrivere utilizzando questo codice sia molto più dispendioso in termini di tempo che leggere, abbiamo preso parte ad una dimostrazione con i cani guida: labrador addestrati per accompagnare gli ipovedenti e i ciechi nelle città rendendoli il più possibile autonomi. Abbiamo conosciuto lo showdown, uno sport simile al ping pong che prevede di far correre la palla sul tavolo da gioco al di sotto di uno schermo centrale verso la porta avversaria. I giocatori, in numero di due, si fanno guidare dal suono della palla e dal tatto.
Molto interessante è stato poi visitare la mostra tattile itinerante che da Catania è approdata anche a Potenza e la mappa tattile inaugurata presso la Cattedrale di San Gerardo che permette anche ai ciechi di fruire dell’architettura e della sua storia.
A conclusione di queste esperienze posiamo dire che, dal confronto con chi non può vedere, ci siamo arricchiti e abbiamo compreso quanto siano infondati i pregiudizi e quanto i limiti della disabilità siano prima di tutto limiti mentali. Infatti, attraverso la creatività, l’uso delle tecnologie e lo spirito di servizio si può contribuire al benessere di tutti. Nel nostro piccolo vi abbiamo contribuito registrando un audiolibro, altri studenti della nostra scuola hanno realizzato delle mappe tattili per migliorare la fruizione degli spazi urbani di ciechi e/o ipovedenti ma ci impegneremo per poter fare di più!
La classe IIIA
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