pubblicato da LARAGIONE Daniela (A346 - LINGUA STRANIERA (Inglese)) 17/05/2017 22:24:09
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I disturbi del comportamento alimentare Il giorno 19 Aprile tutti i referenti delle classi dell’Istituto "Einstein De-Lorenzo" si sono recati nell’aula magna dalle ore 9.05 alle ore 13.05 per discutere dei disturbi del comportamento alimentare con le psicologhe dell’associazione “Psicologia e Benessere”.
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) o disturbi dell’alimentazione sono patologie caratterizzate da un' alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione del peso corporeo.
Queste preoccupazioni insorgono soprattutto nelle ragazze durante l’adolescenza.
I comportamenti tipici sono:
-il vomito per controllare il peso;
-le crisi bulimiche;
- un’intensa attività fisica;
- l’uso di anoressizzanti, lassativi o diuretici ;
- il digiuno
La percezione che la persona ha del proprio aspetto, ovvero il modo in cui nella sua mente si è formata l’idea del suo corpo e delle sue forme, sembra influenzare la sua vita più della sua immagine reale. Sia nell’anoressia che nella bulimia nervosa, la valutazione di se stessi dipende in modo eccessivo dal peso e dalla forma del proprio corpo.
Spesso il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche: la depressione, l’abuso di alcool o sostanze, disturbi d’ansia.
Possono essere presenti comportamenti aggressivi, come atti autolesionistici (tagliarsi, bruciare parti del corpo, creare delle ferite) e tentativi di suicidio; quindi oltre a “colpire” la mente con una sofferenza psichica, essi coinvolgono anche il corpo con complicanze fisiche.
Tutto ciò può derivare anche da “ mass media e pubblicità” che producono modelli univoci e mai realistici: belle donne (magre) dalla vita facile dove regna la perfezione, e condizionano le menti della popolazione. Questi modelli, se non raggiunti, portano a sentimenti di frustrazione, vergogna, sensi di colpa, depressione che poi possono condurre ai DCA.
Anche la famiglia può influenzare lo sviluppo dei disturbi alimentari fornendo dei valori che vengono rafforzati.
Un primo fattore è la mancanza di comunicazione autentica delle emozioni; raramente queste famiglie incoraggiano e modellano l’espressione delle emozioni.
Un altro fattore è la grande importanza che i familiari attribuiscono alla dieta, al cibo, al peso o alla bellezza fisica.
Alla base dei disturbi alimentari vi è:
-una bassa autostima.
-l’ incapacità di identificare e rispondere accuratamente alle emozioni;
-la difficoltà a prendere decisioni, facendo dipendere l’ autostima dal giudizio altrui
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Con il termine Anoressia si indica “mancanza di appetito”, questa definizione non è del tutto appropriata perché il nodo centrale dell’anoressia non è il fatto di non sentire la fame, ma un desiderio patologico di essere magra. Le persone che soffrono di anoressia nervosa hanno pensieri e preoccupazioni rivolti costantemente al controllo del cibo e del corpo. Le persone che soffrono di anoressia nervosa, nonostante la magrezza evidente, sono incapaci di vedersi magre. Anche la loro autostima è strettamente legata al peso: la perdita di peso è considerata una conquista ottenuta grazie all’autodisciplina e al rigido controllo.
Con la denutrizione le conseguenze sono:
- scomparsa delle mestruazioni;
-aumento della peluria;
-pressione bassa.
-diminuzione del potassio nel sangue;
-perdita di proteine attraverso i reni;
-intolleranza al freddo.
Per affrontare l’anoressia come prima fase bisogna ristabilire il peso corporeo con l’intervento di tipo medico; spesso è richiesto il ricovero ospedaliero per alcuni mesi, in alcuni casi a prescindere dal ricovero, è richiesto l’allontanamento dal nucleo familiare per un periodo di tempo.
Come seconda fase occorre un supporto psicologico a medio - lungo termine che aiuti la persona a comprendere la consapevolezza del problema, a individuare un nuovo modo di rapportarsi con se stessa e con il cibo. Può essere utile prevedere l’impiego di farmaci antidepressivi e infine, per i pazienti più giovani, può essere indicata anche la terapia familiare, migliorando il dialogo di interazione tra genitori e figli.
La Bulimia Nervosa si caratterizza per la presenza di crisi bulimiche a cui seguono comportamenti di compensazione per cercare di evitare l’aumento del peso.
Le crisi bulimiche sono episodi in cui una persona ingerisce, spesso senza sentire il sapore grandi quantità di cibo perdendo il controllo sul suo comportamento alimentare.
I segnali d’allarme:
-preoccupazione per l’eccessivo peso corporeo;
-convinzione di seguire un regime alimentare adeguato;
-abbuffate periodiche, seguite dall’eliminazione del cibo ingerito con il vomito;
-permanenze prolungate in bagno subito dopo i pasti;
-esecuzione di attività fisica molto intesa per smaltire le calorie introdotte;
-tendenza a mangiare da soli e molto lentamente
L’Obesità è una condizione patologica caratterizzata da una alterazione della composizione corporea, dovuta ad un accumulo eccessivo di tessuto adiposo, causato da un introito energetico superiore rispetto al consumo.
L’attività fisica svolge un’importante ruolo psicologico:
-controlla l’aggressività;
-sviluppa l’intelligenza emotiva;
-migliora le relazioni sociali.
Camminare per circa 30 minuti al giorno:
-migliora la circolazione;
-riduce i livelli di stress;
- ossigena il corpo;
-elimina il grasso;
-rafforza tutti i muscoli.
Classe: III H
Rosangela D’Alessandro
Canio Mecca
Felice Lopardo
Rocco De Bonis
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