pubblicato da CORBO Antonio (C270 - LABORATORIO DI ELETTROTECNICA) 10/01/2014 17:42:57
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RAPPRESENTANZA UFFICIALE DELL'ISTITUTO ALL'INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO DELL'UNIBAS Il 16 dicembre 2013 la rappresentanza ufficiale dell’Istituto “Einstein -De Lorenzo” (rappresentanti studenteschi delle V classi in numero di due, del Consiglio d’Istituto e della Consulta Provinciale rilevati dal Prof. Mecca Leonardo - ITG - e dal Prof. Corbo Antonio - ITIS - ha partecipato all’inaugurazione del nuovo anno accademico Unibas XXXI dell'Università degli Studi della Basilicata.
Gli studenti ed i professori designati insieme al Dirigente Scolastico Prof. Rocco Colonnese hanno rappresentato al meglio il nostro Istituto sia di mattina al convegno organizzato nell’Aula Magna del Campus di Macchia Romana, dal titolo “Uscire dalla crisi: percorsi complessi tra identità ed omologazione”, che con la loro presenza pomeridiana nell’Aula Quadrifoglio di via Nazario Sauro alla cerimonia inaugurale ed al successivo concerto serale.
L'Università della Basilicata è quarta, in Italia (su 95 atenei, dopo La Sapienza, Pisa e Trieste) per la cooperazione con il contesto produttivo locale e nazionale, e per la capacità di attrarre finanziamenti da soggetti (pubblici e privati) esterni all'accademia, in ottima posizione per la qualità delle pubblicazioni scientifiche e per il numero complessivo di attività.
Il Magnifico Rettore, prof. Mauro Fiorentino: "Il nostro - ha detto - è un giovane Ateneo, che già molto ha fatto nei suoi primi 30 anni di vita, e che ha ancora molto da fare per la sua crescita". "Stiamo cercando di offrire sempre di più a chi ci sceglie - ha aggiunto il rettore - non solo in termini di didattica e di offerta formativa, ma anche per i servizi; la casa dello studente rappresenterà un reale fiore all'occhiello dell'accoglienza". Ci sono poi le iniziative legate a un nuovo sito internet, in corso di realizzazione, e quelle per il sostegno agli studenti disabili”.
L’intervento del Direttore Generale, Dott. Lorenzo Bochicchio si è concentrato sulla “Funzione culturale dell’università che sta indebolendosi e non per l’accentuata divaricazione delle specializzazioni disciplinari bensì per la destrutturazione del ruolo degli atenei nell’accezione di Studium generale e dell’idea di humanitas quale architrave di ogni forma di sapere, che riconosce nel progresso della conoscenza scientifica e nella promozione dei talenti un valore essenziale, una funzione sociale, un moltiplicatore di benessere nell’evoluzione dei popoli e delle comunità.
Don Lorenzo Milani e la sua Scuola di Barbiana ci insegnano che “Se si perde loro (i ragazzi più difficili) la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati” (Lettera ad una professoressa, 1967).
Disponiamo di un alto valore dell’indicatore di sostenibilità economico finanziaria, che, su una platea di 63 atenei, colloca l’Università degli Studi della Basilicata al 7° posto a livello nazionale.
Abbiamo conseguito posizionamenti soddisfacenti nei rating nazionali per Qualità dell’Offerta Formativa e della Ricerca Scientifica, per indici di attrattività di ragazzi stranieri e provenienti da Regioni terze (con una percentuale di circa il 19% siamo la prima università del Sud Italia), per i livelli elevati di customer satisfaction di studenti e laureati (dati del Consorzio Alma Laurea).
“Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I CARE” … me ne importa, mi sta a cuore”, riferiva Don Lorenzo Milani nella Lettera ai giudici. Ed è auspicabile che la stessa amorevolezza, lo stesso sentimento di affiliazione inducano la comunità lucana tutta a fare quadrato intorno al nostro Ateneo e all’avvenire dei giovani, nella consapevolezza che è necessario ripartire dal progresso dei saperi e dall’educazione all’etica pubblica per alimentare il coraggio di sognare, per conoscere il tenue sapore della speranza e per convincersi che vale ancora la pena spendersi per costruire un tempo più giusto ed un futuro migliore.
La responsabilità di edificare prospettive di vita per i nostri ragazzi e per la nostra Terra non può annacquarsi nelle difficoltà del momento, ma da queste difficoltà deve trarre nuovo slancio e nuovo ardimento; memori – secondo quanto ci ha insegnato un profeta della speranza – che “un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso” (Nelson Mandela).”
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