Visita d''istruzione a Melfi
pubblicato da PORRETTI Maria Grazia (A050 - MATERIE LETTERARIE) 13/04/2017 11:50:55
|
LA CULTURA LUCANA FRA STORIA ANTICA E TECNOLOGIA MODERNA Recentemente, per l’interessamento di alcuni nostri docenti, a noi alunni del triennio A di Meccanica dell’I.I.S. Einstein-De Lorenzo è stata data l’opportunità di visitare, attraverso un percorso didattico programmato da tempo e preparato in classe anche attraverso i mezzi multimediali, la città di Melfi. Costituita da un centro storico di aspetto complessivamente medievale, la località è diventata un importante centro di sviluppo, sede di un gran numero di imprese. Il polo industriale di San Nicola di Melfi, sorto nei primi anni novanta, ospita la fabbrica automobilistica SATA - FCA, il più avanzato stabilimento del gruppo FIAT presente in Italia, la cui caratteristica è fondata su sistemi innovativi di automazione e fasi organizzative del lavoro che ottimizza la produttività.
Dopo l’accoglienza inaspettata con un piccolo buffet che ci hanno offerto in azienda, dimostrandoci ospitalità e riguardo, nonostante il numero elevato dei partecipanti (45 studenti, docenti accompagnatori e dirigente scolastico), lo staff organizzativo ci ha illustrato nella sala convegni, attraverso slides e strumenti esplicativi, i dati essenziali del funzionamento organizzativo e tecnico dell’azienda da cui abbiamo compreso, con grande meraviglia che si producono quotidianamente 1500 vetture.
Lo stabilimento fu costruito fra il 1991 e il 1993 in una zona agricola priva di impianti industriali e la SATA ha iniziato la sua produzione nel 1994 con la Fiat Punto a cui successivamente è stata affiancata la Lancia Y e più tardi il modello successivo ‘la nuova Lancia Ypsilon’. Nel 2015 entrò in commercio la Fiat Grande Punto realizzata in accordo con la General Motors. Ma la SATA si è maggiormente sviluppata nel 2014, quando le vennero commissionate da FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES le produzioni della Jeep Renegade, della 500X e della Grande Punto che oggi non è più in produzione. Esporta macchine in oltre 100 paesi del mondo e più del 50% è destinata al mercato NAFTA, acronimo che identifica l’accordo nordamericano per il libero scambio. L’impianto occupa una superficie di circa 2.500.000 metri quadrati e in esso lavorano circa 12.000 operai tra FCA e il gruppo logistico, producendo all’anno un minimo di 400.000 vetture. Abbiamo visitato i reparti di stampaggio, lastratura, verniciatura e assemblaggio partendo dalla lavorazione delle lamiere di acciaio fino alla loro produzione completa. Impressionante è stato vedere la fase di unione tra uomo e robot che permette di eseguire lavorazioni veloci e precise, come quella dell’assemblaggio con saldature delle componenti della carrozzeria, mediante il sincronismo di 18 robots, realizzata in 52 secondi e quella detta del “marriage” che consiste nell’accoppiare tutta la scocca dell’auto con le componenti meccaniche del motore.
Ci ha colpito molto la vastità dell’azienda e della organizzazione espressa in tutti i suoi ambiti che richiede tanto lavoro e che noi esterni non possiamo immaginare e pensiamo che le cose accadano per incanto.
Inoltre, dopo un breve e gustoso ristoro a Rionero, l’occasione di visitare la città di Melfi ci ha permesso di leggere una fonte storica diretta attraverso la successiva visita dei luoghi studiati in classe.
Già la vista del castello federiciano, costruito dalla dinastia dei Normanni e in seguito rimaneggiato e abitato dagli Svevi, dagli Angioini, dagli Aragonesi e dai discendenti della famiglia Doria, con le sue forme imponenti e regolari e con le 340 stanze, delle quali si possono visitare solo alcune poiché in restauro, ha affascinato noi tutti e ha trovato conferma nel successivo reperto che ci è stato mostrato dalla guida, il “sarcofago” di Rapolla, uno dei più grandi d’Italia, rinvenuto verso la metà del 1800 nei pressi di una grande villa situata lungo il percorso verso Rapolla, che dovrebbe contenere le spoglie della figlia di un patrizio romano, una certa Emilia Scaura. Il monumento testimonia l’importanza dell’area anche durante l’età romana imperiale e riproduce nella parte inferiore una struttura decorata da una serie di divinità ed eroi, i cui modelli si rifanno a quelli dell’età classica; il coperchio rappresenta la defunta caratterizzata da una capigliatura databile intorno alla metà del II secolo d.C. Abbiamo anche osservato molti corredi funerari appartenenti a tombe etrusche che ci hanno fatto capire come i nostri avi sapevano già lavorare i metalli in maniera egregia e la cisterna situata nel cortile del castello che serviva come contenitore di approvvigionamento idrico per le esigenze della comunità.
Il seguito della visita ci ha illustrato, percorrendo alcune strade principali, le abitazioni di importanti personaggi come quella di Pier delle Vigne, nei pressi del castello e abitata da privati e quella di Francesco Saverio Nitti, oggi sede della omonima fondazione.
Spostandoci nella cattedrale, abbiamo notato la differenza di stili tra il campanile gotico e il barocco e il tardobarocco che caratterizza l’interno della basilica, nei drappeggi e negli stucchi degli altari laterali. Essa è sempre stata sede vescovile e chiesa giubilare.
Questa visita si è presentata interessante e importante per tanti motivi: ci ha offerto occasioni e privilegi per arricchirci culturalmente perché nei banchi di scuola studiamo la storia nazionale e mondiale ma, la maggior parte di noi, non conosce quella locale che, invece, dovrebbe essere appresa, ricordata e onorata; ci ha fornito l’approfondimento dei contenuti tecnologici che impariamo teoricamente e ci ha dimostrato che la nostra regione, già dall’antichità, ci ha offerto beni finora poco valorizzati e noi giovani speriamo che con il nostro contributo possano essere degnamente conosciuti e considerati.
Infine vogliamo ringraziare tutti i docenti che si sono attivati per la realizzazione di questa importante visita d’istruzione, unica nel suo genere, che ci ha permesso di mostrare interesse e partecipazione a quanto ci veniva spiegato ricevendone, in cambio, anche i complimenti delle guide che ci hanno accompagnati.
Gli alunni del triennio A Meccanica
|