pubblicato da LARAGIONE Daniela (A346 - LINGUA STRANIERA (Inglese)) 01/02/2017 20:21:13
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Progetto "Ben ...esserci", relazione degli alunni Referenti delle Tecnologie, classe IV H IL CARATTERE
VIAGGIO ALL INTERNO DEL PROPRIO CARATTERE.
Cos'è il carattere? E’ una impronta appartenente al singolo individuo che lo caratterizza dalla nascita ed è tale almeno fino all'età di tre anni . L'ambiente familiare si mostra infatti decisivo nell’influire sul carattere; esso si struttura, tuttavia anche grazie allo sviluppo cognitivo, che consente di riflettere sui propri errori e di trovare la soluzione per correggerli, ma varia poi, in base alle circostanze della vita. Può infatti cambiare totalmente in base all'esperienza, o in base alle nostre ambizioni. Pertanto, è possibile modificare in maniera positiva il proprio carattere: bisogna avere l'umiltà di ammettere di aver sbagliato per poi correggere i propri errori. Un aspetto del carattere è l' impulsività: la persona impulsiva rifiuta, per esempio, i consigli altrui in modo sgarbato, anche al fine di ricevere attenzione dal gruppo.
Il temperamento (calmo,irascibile,aggressivo) è una tendenza innata in noi. In un individuo il 50% del carattere è innato, con una forte componente genetica, il 50% da creare, apprendere (soggettivo). Secondo Ippocrate, medico greco (460 a. C. circa – 377 a. C.) vi sono quattro umori corporei: sanguigno, flemmatico, collerico, malinconico; se sono nel giusto equilibrio tra loro, anche l'individuo è equilibrato.
Lo studioso Lombroso era capace di cogliere tali umori corporei semplicemente guardando il volto delle persone. Occorre distinguere tra carattere e personalità: il carattere è costituito da motivazioni e dalla voglia di essere unici; la personalità è una matrice di tipo genetico e socialmente appreso. Secondo Cloniger, il carattere è la parte visibile della personalità; attraverso il carattere va a completarsi la parte cognitiva dell’ essere umano. Nel 1930 fu formulata la teoria Lexical Hypothesis; tracciando e analizzando liste di aggettivi presenti nell’intero vocabolario, i ricercatori pensarono di trovare i tratti della personalità di base, ma si accorsero che la lingua era un ostacolo e che non era possibile coglierne ogni aspetto a parole. Accostando, tuttavia, aggettivi, colsero dei legami e notarono che alcuni si presentavano spesso in combinazione; suddivisero, pertanto, la lista in categorie, quali: nevroticismo, stabilità emotiva, estroversione, introversione, apertura, chiusura mentale, scontrosità.
Sebbene la personalità e il carattere siano elementi "rigidi", l’ individuo deve sapersi adattare anche agli altri e a ciò che a questi piace per poter stare in compagnia. In questo caso è importante riuscire a modificare, nel miglior modo possibile, qualche aspetto della propria personalità. Questa può definirsi paranoica, schizzoide, narcisista, antisociale, ossessivo - compulsiva, borderline, o si può parlare di “personalità multipla”.
Coloro che hanno una personalità paranoica nutrono sentimenti di totale sfiducia nei confronti di amici e parenti e temono azioni negative nei propri confronti. La conseguenza di tutto ciò è il ritiro dalla vita sociale, la “sociofobia”. Il paranoico nutre molte paure e ha la tendenza a scovare ovunque significati minacciosi e umilianti per lui.
I narcisisti, invece, si sentono superiori e richiedono ammirazione da coloro con i quali interagiscono; non sono empatici, quindi non si interessano agli altri, anzi, tendono a sfruttarli per i propri scopi. Ulteriori tipologie di personalità sono gli asociali (non vogliono avere rapporti con altre persone) e gli antisociali (sono contro il sistema e non prevedono le conseguenze delle proprie azioni).
Gli ossessivi sono ossessionati dalle proprie paure, mentre chi soffre di compulsioni è incerto circa le proprie azioni e quindi tende a cadere in meccanismi ripetitivi.
La personalità borderline comporta una sorta di instabilità emotiva, determinata dall’ immagine distorta che si ha di sé; ne consegue il sentirsi inutili e " difettati". Il tratto borderline comporta una relatività umorale durante la giornata, per cui coloro che sono soggetti a questa patologia nutrono la paura dell’ abbandono e per questa ragione vogliono creare relazioni, finendo spesso con l’ idealizzare le persone, ritenendole diverse da ciò che sono in realtà, anche a livelli estremi. Il tratto borderline può portare al suicidio.
Il disturbo di personalità multipla comporta un cambiamento radicale della personalità (quella dominante prende il sopravvento su quella più debole) ed è accompagnato da amnesia, fuga associativa e depersonalizzazione. Questo disturbo è in genere causato da abusi sessuali, traumi e violenze infantili e può essere considerato un meccanismo di difesa.
Ulteriore classificazione riguarda le tipologie di soggetti: composti, quindi precisi e ordinati, con la soluzione a tutti i problemi; creativi ma poco emotivi; estroversi, felici, godono dei piaceri della vita, tuttavia soffrono quando sono soli; pigri, quindi amanti delle attività monotone, ripetitive; sensibili, ingenui e amanti del silenzio; vivaci, simpatici,disordinati, si legano agli oggetti, richiedono cure e attenzioni e a volte sono fastidiosi.
L’incontro con le psicologhe ci ha fornito validi spunti di riflessione sulla nostra personalità, nonché sulle eventuali strategie da adottare per modificarla nel modo migliore possibile in determinate circostanze della vita.
GLI ALUNNI REFERENTI DELLE TECNOLOGIE:
LAVIERO PEPE
GABRIELE PASTORE
CLASSE 4H
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