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Locandina della mostra



pubblicato da
COVIELLO Sergio
(REL - RELIGIONE) 
07/01/2019 16:55:35

Vittime e carnefici. Una mostra per la memoria. Dal 12 gennaio al 2 febbraio 2019.

Diciamolo subito, non per cercare inutili quanto inopportuni arrampicamenti, quanto per ribadire un profondo concetto, un grande valore, un inderogabile impegno, un forte dovere: la Giornata della memoria della Shoah non è né può ridursi ad un festival della retorica, né ad un modo per tacitare coscienze irrequiete o bisognose di riscatto, né ad inseguimento di temi alla moda giusto per darsi un tono e accreditarsi come persone degne e di buoni sentimenti in un mondo cattivo e poco propenso alla solidarietà e all' umanità.
Per questo, per noi dell'IIS Einstein-De Lorenzo di Potenza, la mostra "Vittime e carnefici", a cura del prof. Vincenzo Bochicchio, che sarà visitabile dal 12 gennaio al 2 febbraio 2019 nei locali della sede di Malvaccaro,  rappresenta da anni un punto fermo e imprescindibile per ripercorrere, attraverso immagini e testi d'epoca, uno spaccato dell'incommensurabile tragedia che si è abbattuta il secolo scorso nel cuore dell'Europa e anche a casa nostra e che va sotto il nome di Shoah.
Quest'anno la foto riportata nella locandina richiama fin troppo esplicitamente il massacro di decine di migliaia di ebrei perpetrato dagli Einsatzgruppe tedeschi a Babi Jar, nel settembre del 1941, mentre il titolo della mostra, come già detto, rimane lo stesso degli ultimi anni.
Riparlare di carnefici e vittime è sempre più penoso e c'è il rischio di essere ripetitivi! Ma come ricorda il prof. Bochicchio, qualcuno dovrà pur ricordare ai più giovani che alcuni decenni fa europei evoluti hanno costretto altri uomini, "diversi" per lingua, cultura o religione, a... "lavorare nel fango, a non conoscere pace, a lottare per mezzo pane, a morire per un sì o per un no".
E come comunità scolastica, come potremmo formare e accompagnare nella crescita umana e professionale intere generazioni, senza educarle ad aprire veramente gli occhi su quanto veramente accaduto e in nome di princìpi, ideali, concezioni antropologiche e analisi politiche impregnati di odio, disprezzo della dignità umana, egocentrismi nazionalisti, celebrazioni ed esaltazioni di uomini della provvidenza, scientifica manipolazione delle masse fino a pretendere di trasformare in bene il male assoluto, come la deportazione ed eliminazione di milioni di ebrei, ma anche oppositori politici, zingari, disabili, minoranze religiose e esponenti di varie istituzioni e fedi che a vario titolo e per vari motivi furono considerati pericolosi nemici da cancellare?Sì, da cancellare, giacché doveva sparire ogni traccia, ogni ricordo, ogni nome, ogni volto ed ogni storia di chi non fosse omologato al sistema dominante.
È fin troppo evidente il richiamo ad altre pagine simili della nostra storia anche recente e recentissima, se non addirittura in corso ed è fin troppo chiaro il dovere di richiamarle, nelle molteplici traduzioni odierne e nelle riproposizioni di occhi che non vedono e orecchie che non odono, di cuori induriti e giustificazioni pilatesche, nell'aberrante confusione fra diritti e desideri nei confronti delle tante manipolazioni della vita dalla fase embrionale fino a quella dei più poveri e sfruttati, dei più malati e abbandonati, in quel tripudio della cultura dello scarto, di cui a più riprese parla papa Francesco.
Ma, allo stesso tempo,  non è possibile, in nome di questi ed altri innumerevoli crimini, guerre, genocidi, egoismi e cecità anche contemporanei, ignorare l'atroce unicità della Shoah. Milioni di uomini, donne, bambini....azzerati nella loro dignità, privati dei loro beni ed affetti, ridotti a cavie e cose nelle mani dei loro carnefici, condannati a sparire dalle loro case, dalle loro nazioni, dal loro mondo non per guerre, pestilenze, carestie, persecuzioni e vendette politiche, ma per volontà di un disegno concepito da un uomo e da un ristretto gruppo di potere che si è arrogato il diritto di farsi padrone della vita e della morte, del bene e del male, in nome dell'ideologia nazista. Un uomo e un gruppo di potere che decise, anche con forte consenso popolare e gravi connivenze di chi doveva e poteva reagire con maggior vigore, di sostituirsi a Dio stesso e di individuare in un popolo diffuso in tutto il mondo ma senza patria, gli Ebrei, un popolo che grazie alla profonda laboriosità, all'acuta intelligenza, alla provata capacità di adattamento, era ovunque riuscito ad inserirsi al meglio nelle diverse realtà fino a saper costruire anche solide basi economiche ed imprenditoriali,  il principale nemico per l'affermazione e la supremazia  della razza ariana. E con loro, chiunque avesse discusso e contestato questo criminale disegno.
Visitiamo la mostra e attraverso quelle immagini, quei volti, quelle storie che si rivolgono anche a noi oggi, lasciamoci interrogare, mettere in crisi, scuotere dal torpore, dalla pericolo del non voler sapere o dalla tentazione di saperne abbastanza per non lasciarci più coinvolgere e prendere posizione, anche nell' oggi.









pubblicato da
PORRETTI Maria Grazia
(A012 - Discipline letterarie negli istituti di istr 
05/01/2019 10:03:42

DIRITTI UMANI: 70 ANNI DI EVOLUZIONE

Quando si parla di diritti umani, molti non conoscono il significato preciso di ciò che si vuol dire, anche perché spesso c’è confusione in proposito.
I settanta anni dalla proclamazione, sono una data importante che rappresenta non un fatto di consuetudine ma di reale valore, in quanto i diritti umani, nella loro varietà, vengono spesso trasgrediti a diversi livelli.
Abbiamo partecipato, su suggerimento della nostra prof.ssa di Italiano e Storia, ad un convegno organizzato dall’I.P.S.S.E.O.A e dal Rotary di Potenza il 10/12/2018 tenutosi al Museo Provinciale dove il dirigente scolastico, alcuni docenti e diversi avvocati hanno parlato e commentato questo evento.
La Dichiarazione Universale dei diritti umani, dalla sua nascita, è un documento adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella sua terza sessione il 10 dicembre 1948 a Parigi e votato da 48 Stati su 58, 8 si astennero e 2 non parteciparono.
Essa proclama i veri valori insieme alla dignità dell’uomo e nella storia ha avuto diverse tappe per essere realizzata. Già a seguito della Rivoluzione Francese divenne garante di libertà rispetto alla precedente oppressione.
Questo documento afferma, dunque, pari diritti per ogni cittadino, eliminando discriminazioni di sesso, religione, nazione etc... proprio come enuncia l'articolo 2 che dice: "Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità".
Inoltre già dal primo articolo possiamo comprendere che un valore importante è riservato ai rapporti sociali, esso rappresenta un vero inno alla fratellanza.
Tra gli articoli particolarmente importanti vi è il 4 che abolisce la schiavitù, così come il 26, in cui viene attribuito ad ognuno il diritto all'istruzione, e dunque alla crescita personale.
Ancora secondo il 23 ognuno ha diritto al lavoro, ad una retribuzione sufficiente e giusta per il proprio mantenimento, per non parlare del 18 e del 19 che recitano:
Articolo 18 -
"Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti".
Articolo 19 -
"Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere".
Il diritto messo in risalto in questi enunciati è la libertà di pensiero e di espressione, una capacità di cui solo gli esseri umani sono in possesso, e che per molto tempo sono mancati nella storia dei popoli.
Tra rivoluzioni, guerre e posizioni rigide, gli uomini sono cresciuti in spazi che limitavano la loro mente, la loro anima e le loro azioni. Grazie a questo documento ognuno ha diritto ad essere se stesso e di essere accettato dagli altri.
Ed è proprio in questo che risiede la grandezza di questa dichiarazione: nei valori mancanti o perduti e, grazie ad essa, riconquistati.
Ci sono piaciuti gli interventi del prof. Berardi che ha indicato la linea storica della conquista dei diritti umani che non è stata sempre facile e ha, inoltre, approfondito e spiegato il progetto che da anni porta avanti con le sue classi sulla “legalità” e quello del prof. Acocella di Napoli che, attraverso le sue parole coinvolgenti, ci ha informati meglio sul tema del convegno, facendo riferimenti concreti ai casi di trasgressione dei diritti o di applicazione degli stessi nella nostra attuale società.
Per noi è stata una bella occasione di crescita culturale che ci ha aiutato a capire in una forma diversa un argomento di non facile comprensione ma di necessaria utilità per garantire la pacifica convivenza tra noi umani.

Gli alunni della 5 A Meccatronica
PACE GIUSEPPE - GALLIANI SALVATORE - FILIPPI FABIO - PROSPERO PADULA




 

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