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sommario




pubblicato da
LARAGIONE Daniela
(A346 - LINGUA STRANIERA (Inglese)) 
09/03/2017 10:37:52

Relazione incontro dibattito Referenti “Dipartimento Vigilanza e Disciplina ” con l’Associazione di Promozione Sociale “Psicologia e Benessere”.

Il 14 febbraio 2017 presso l’Aula Magna della nostra scuola si è svolto un incontro/dibattito alla presenza di un gruppo di psicologhe, sul progetto “Ben..Esserci” che aveva come tema il bullismo.
All’inizio hanno proiettato un video, che ci incitava a non premiare il bullismo.
Per bullismo s’intende definire un comportamento aggressivo verso una o più persone.
I bulli e le vittime hanno difficoltà nel riconoscere le emozioni, ma hanno differenti caratteristiche. Il bullo è più forte fisicamente, mentre le vittime sono più forti psicologicamente.
I tipi di bullismo sono molti e ognuno di loro hanno caratteristiche diverse. Conoscere a fondo le forme che può assumere questo male è il primo passo per riconoscerlo e fermarlo.
Le forme di bullismo sono diverse:
• BULLISMO FISICO: il bullo colpisce la vittima con pugni, calci, spintoni, sputi, ecc.;
• BULLISMO VERBALE: il bullo prende in giro la vittima, dicendo frequentemente cose cattive e spiacevoli o chiamando con nomi offensivi e sgradevoli o minacciando, dicendo il più delle volte parolacce e offese contro il ragazzo;
• BULLISMO PSICOLOGICO: il bullo ignora e/o esclude la vittima completamente dal suo gruppo oppure mette in giro false voci sul suo conto;
• CYBERBULLYING O BULLISMO ELETTRONICO: il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite sms o con chat, lo fotografa o lo filma in momenti in cui non desidera essere ripreso e poi invia le sue immagini ad altri per diffamarlo, per minacciarlo o per dargli fastidio.
Il bullismo indiretto è meno visibile di quello diretto, ma non meno pericoloso, e tende a danneggiare la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola attraverso il bullismo psicologico, quindi con pettegolezzi e calunnie sul suo conto.
Per prevenire il bullismo basta sensibilizzare i bambini/ragazzi già da piccoli e migliorare l’autostima personale.
La vittima può essere aiutata creando un ambiente favorevole, discutendo gli avvenimenti con amici, insegnanti e genitori.
L’incontro ci ha fatto capire le difficoltà di chi è colpito dal bullismo e come far comprendere questo grave problema che negli ultimi anni si sta verificando maggiormente.
Egidio PONTILLO, Emilio SINISGALLI, Antonio LANGONE, Pietro D’ALOIA
Classe 3H







L’UE: da unione di bilanci a unione di popoli e cittadini



pubblicato da
PORRETTI Maria Grazia
(A050 - MATERIE LETTERARIE) 
24/02/2017 20:40:27

EUROPA: 25 anni, ma non li dimostra...

Il 7 febbraio 2017 si è celebrato il venticinquennale del Trattato di Maastricht e in classe abbiamo parlato di questo argomento facendo delle opportune considerazioni.
Leader lungimiranti come Konrad Adenauer, Alcide de Gasperi, Jean Monnet, Robert Schuman hanno ispirato la creazione dell'Unione Europea in cui viviamo oggi. Senza il loro impegno e la loro motivazione non vivremmo nel clima di pace e stabilità che oggi diamo per scontate. Combattenti della resistenza o avvocati, i padri fondatori erano un gruppo eterogeneo di persone mosse dagli stessi ideali: la pace, l'unità e la prosperità in Europa.
I primi passi verso l’unione Europea ci furono nel 1951, 6 Paesi (Francia, Germania Federale, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo) stipularono il primo Trattato europeo con il quale si diede vita alla CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio).
Nel 1957 gli stessi Paesi stipularono i Trattati di Roma, con i quali si diede vita all’EURATOM (Comunità Europea per l’Energia Atomica) e alla CEE (Comunità Economica Europea).
I Trattati Comunitari sono equiparabili alla Costituzione dell’ordinamento comunitario. Essi svolgono la stessa funzione delle Costituzioni all’interno degli Stati: determinano gli organi e le loro competenze e i diritti e i doveri dei singoli soggetti. La loro particolarità consiste nel fatto che non sono stati deliberati dall’Assemblea Costituente ma derivano da un accordo tra gli Stati, secondo le norme che regolano i Trattati Internazionali.
Il 7 febbraio 1992 con il trattato di Maastricht si dava vita a una nuova realtà politica ed economica che venne definita Unione Europea e i principali organi attraverso cui essa avrebbe esercitato le proprie attività erano il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione dell'Unione Europea e la Corte di Giustizia.
Il trattato di Maastricht si poneva come obiettivo primario raggiungere entro il 1999 la creazione di una moneta comune unica (euro) e di una Banca Centrale Europea, in secondo luogo stabiliva l'avvio di una politica estera per la sicurezza comune, infine istituiva la Cittadinanza dell'Unione. Il trattato stabiliva anche una cooperazione rafforzata tra i dodici Stati membri in materia di immigrazione e diritto d'asilo.
Esso per tutti noi è stato molto utile perché oggi 27 paesi appartengono all’unione europea che possono sfruttare molteplici vantaggi tra cui cinque sostanziali:
1) Il mercato unico
2) Le 4 libertà fondamentali
• Libera circolazione delle persone
• Libera circolazione delle merci
• Libera circolazione dei capitali
• Libera circolazione dei servizi
3) Unione Monetaria e Unione Bancaria
4) I diritti
5) I fondamenti di una pace duratura
L’obiettivo che l’Unione Europea deve porsi è di incrementare il numero dei paesi membri per evitare guerre inutili, utilizzare al meglio, senza difficoltà, una moneta unica come l’euro e sperare che gli attori istituzionali dei vari Stati Membri creino le condizioni di una vera società coesa sia dal punto di vista economico che politico.
La classe 3 A Meccanica

Dopo la seconda guerra mondiale e la guerra fredda, tra gli anni ‘70 e‘90, il 7 Febbraio del 1992, nacque l’Europa sottoforma di comunità economica, infatti subito ci furono degli schieramenti di tipo economico con l’Europa da un lato e il Giappone, concorrenziale con gli U.S.A, dall’ altro. Con il passare degli anni ci fu una crescita mercantile e lavorativa e ciò aumentò la manodopera femminile e quella immigrata per le mansioni meno qualificate proveniente dall’Africa e dai Paesi dell’Est. Nel 1949 nacque il Consiglio d’Europa per la cooperazione politica, economica e sociale, nel 1951 la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), nel 1957 la Comunità Europea Economica (CEE) per la libera circolazione di manodopera e capitali e nello stesso anno nacque la Comunità Europea dell’Energia Atomica(EURATOM) per lo sfruttamento comune dell’energia atomica. Nel 1979, con la fine della guerra fredda, nacquero il Primo Parlamento e il Sistema Monetario Europeo(SME). I promotori dell’”europeismo” furono: il tedesco Adenauer, i francesi Jean Monnet e Robert Schuman e l’italiano Alcide de Gasperi che, riprendendo l’antico e patriottico proposito di Giuseppe Mazzini di unire le forze di tutti i popoli oppressi, si sono impegnati a costruire istituzioni in grado di garantire ai popoli del vecchio continente europeo prosperità e pace. Un fondamentale passo venne compiuto il 7 febbraio 1992 con il trattato firmato a Maastricht (Olanda) entrato in vigore il primo novembre 1993. Con questo documento si diede vita ad una nuova realtà politica ed economica con l’adesione di 11 paesi che venne definita Unione Europea ponendo come obiettivo da raggiungere entro il 1° Gennaio 1999, l’introduzione della moneta unica (euro) che in Italia e nel resto degli aderenti è andata a regime nel 2002 e la istituzione di una banca centrale europea. Inoltre si attuava il principio di cittadinanza dell’Unione ad ogni persona appartenente ad uno stato membro: da ciò conseguivano due livelli di cittadinanza, quello del proprio Stato di nascita e quello europeo. Infine a Maastricht furono fissati alcuni parametri economici che gli Stati avrebbero dovuto rispettare per entrare nell’ U.E. L’etimologia del nome Europa indica l’origine comune degli stati presenti nel continente i quali derivano dalla civiltà cretese considerata culla della civiltà europea. Questa Regione del Mondo viene considerata unica in base a fattori politici, culturali ed economici. Ma oggi si può notare come a collegare gli stati europei siano solamente i fattori di natura economica. Per parlare di Unione non bisogna considerare solo il campo economico, perché ci sono vari aspetti molto significativi che la popolazione può seguire, fondati su valori che i nostri antenati , studiosi, politici, uomini semplici ci hanno lasciato come, per esempio, i valori di solidarietà, di collaborazione nella ricerca di soluzioni ai problemi di diversa natura che tanti popoli vivono oggi, di condivisione di opinioni ma anche di confronto aperto e, se ci si mettesse d’impegno a ragionare insieme, applicheremmo quel detto che dice “l’unione fa la forza”. Per realizzare questi obiettivi bisogna essere uniti in tutti i campi, cioè bisogna rispettarsi reciprocamente. La parola “Unione” ha un significato che va al di là di quello giuridico, politico ed economico poiché deve essere intesa come un corretto rapporto civile e umano, in cui i cittadini devono davvero sentire l’appartenenza ad una stessa comunità accogliente disciplinata da principi e regole comuni.
Dopo 25 anni, anche se questi ideali di fratellanza sono di fondamentale importanza, oggi non sono pienamente messi in pratica perché i confini degli stati coincidono ancora con i confini umani, spesso si sente parlare di casi in cui non vi è rispetto tra persone di nazioni diverse e quindi esiste ancora il razzismo ma poiché le nuove generazioni sono sempre le migliori, ci impegneremo in tutti i modi ad eliminare queste forme di pregiudizio.
Gli alunni della 4A Meccanica

Il progetto di un’unione dei popoli europei nasce durante la seconda guerra mondiale con il “Manifesto di Ventotene”, scritto da diversi intellettuali, fra i quali ricordiamo Altiero Spinelli, durante il periodo in cui fu confinato sull’isola di Ventotene.
L’idea era quella di creare una federazione di popoli che assicurasse la pace e il progresso in un continente distrutto dalla guerra e dalle folli idee nazionaliste.
Quella che oggi conosciamo come Unione Europea nasce dalla C.E.C.A. (comunità europea del carbone e del acciaio) dalla quale nacque la C.E.E. (comunità economica europea) con la firma del Trattato di Roma da parte di Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi il 25 marzo del 1957.
Nel 1992 il Trattato di Maastricht fa nascere la Comunità Europea e definisce le regole per l’ingresso dei nuovi paesi nella comunità fino al 1° dicembre del 2009, con la firma del trattato di Lisbona, sul quale si fonda l’Unione Europea attuale.
Già solo scorrendo questo breve elenco di Trattati ci accorgiamo che l’idea di pace portata avanti da Spinelli ha fatto si che i rapporti di forza si basassero solo ed esclusivamente sul piano economico.
Tali presupposti, uniti alla forte crescita dell’economia tedesca a partire dalla seconda parte degli anni ‘90 del secolo scorso, hanno creato un forte squilibrio fra i singoli Stati, fortemente accentuato dalla nascita dell’Euro fondata sui livelli di rendita del marco tedesco.
La crisi finanziaria del 2008 ha ulteriormente allargato le disparità economiche con il continuo ricorso all’austerità ed al pareggio di bilancio per gli Stati il cui debito pubblico era elevato: sono, questi, interventi rigorosi di chiara impostazione tedesca che non sono applicabili a tutte le economie del continente.
Per queste ragioni le Istituzioni Europee sono percepite come distanti e lontane dagli interessi dei cittadini che non riescono a vedere il potenziale di un’Unione di tutti i Paesi europei troppo concentrati sui numeri dei bilanci nazionali per poter dare concrete risposte alla cittadinanza.
Quest’ ultimo aspetto è anche la base del sentimento “anti U.E.” che si registra in molti Paesi e che ha portato alla Brexit.
La costruzione di un’Unione forte, rappresentativa e coesa, non può non partire dal cambiamento di prospettiva per far ritornare la politica in una dimensione prioritaria rispetto all’economia.
Un continente in cui coesistono le grandi possibilità di conoscenza e attuazione dei progetti Erasmus e l’orribile costruzione delle “barriere anti-migranti” (in Ungheria e non solo), non sarà mai in grado di sviluppare pienamente il concetto di cittadinanza europea, per la quale é necessario uno sforzo politico, culturale e valoriale che conduca l’Unione Europea verso il sogno di pace e condivisione di Altiero Spinelli, accantonando l’Unione dei bilanci, dell’austerità e dell’individualismo delle nazioni; solo allora per ognuno di noi la cittadinanza europea non sarà più qualcosa di vago e lontano ma diventerà parte della nostra vita e dei nostri valori comuni.
La 5°A Meccanica 21/02/2017




 

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