Un momento della visita alla centrale idroelettrica di Presenzano
pubblicato da CORBO Antonio (C270 - LABORATORIO DI ELETTROTECNICA) 15/11/2013 12:05:42
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Viaggio d'Istruzione Viaggio di istruzione organizzato dai prof. Michele Grieco, Franco D’Anzi, Angelo Mele e Antonio Corbo mirata a far conoscere agli studenti delle classi quinte B-C-D, nonché alla IVC, della sezione Elettrotecnica ed Automazione la funzione dell’Enel e illustrare le caratteristiche dell’impianto di Presenzano - Centrale idroelettrica - “Domenico Cimarosa” ed il ruolo che lo stesso svolge nel contesto del sistema elettrico nazionale, nonché il suo rapporto con l’ambiente.
L’impianto di Presenzano, entrato in servizio nel 1991 e situato lungo l’asta fluviale del fiume Volturno nell’omonima valle, è un impianto di produzione e pompaggio puro costituito da due invasi artificiali. Uno superiore denominato bacino di Cesima, e uno inferiore denominato bacino di Presenzano. Per far fronte a eventuali perdite ed evaporazione delle acque, è stata realizzata una derivazione ausiliaria dal Rio S. Bartolomeo, affluente del fiume Volturno.
San Leucio: baco, telaio, seta . Il Belvedere di San Leucio (Caserta)
Gli studenti hanno avuto la possibilità di passare in rassegna l’intensa attività manifatturiera usata nelle tessiture di San Leucio.
Lo stesso Ferdinando IV scriveva nello statuto per San Leucio: “Nel 1773 feci cingere da mura lo splendido bosco dietro la reggia di Caserta detto appunto bosco di San Leucio, dove amavo andare a cacciare … Ma vista la favorevole prolificazione, dovuta alla bontà dell’aria e tenendo conto che tanti fanciulli e fanciulle che aumentavano alla giornata, per mancanza di educazione, potessero diventare e formare – un giorno – una pericolosa società di scostumati e malviventi, pensai di stabilire una casa di educazione per i figlioli dell’uno e dell’altro sesso, servendomi per collocarveli, del mio casino; ed incominciai a formare le regole”.
Pensai allora di rendere quella popolazione utile allo Stato e alle famiglie: utile allo Stato, introducendo una manifattura di sete grezze, operando in seguito, in modo da portarla alla migliore perfezione possibile, tale da poter col tempo servire da modello ad altre più grandi; utile alle famiglie, alleviandole dai pesi che ora soffrono e portandole ad una condizione di agiatezza da non poter piangere miseria come finora è accaduto, togliendosi ogni motivo di lusso con l’uguaglianza e semplicità nel vestire”. Così fece l’illuminato monarca che chiamò da lontano i maggiori specialisti nell’arte della seta, sia ad insegnarne la lavorazione, sia a costruirne le macchine (la spoletta volante nasceva in Inghilterra e trovava in San Leucio rapida applicazione) sia a gestire la produzione. Si preoccupò di incentivare la coltivazione del gelso e la bachicoltura prosperò in modo spedito tanto da poter permettere un ciclo di produzione completo
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